YELLOW EMBERS

L'oro non fonde, ma la carta brucia.

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  1. Siderius
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    YELLOW EMBERS



    Nei sotterranei di un rinomato casinò vi era un intricato labirinto di stanze e corridoi: un vero e proprio palazzo sotterraneo. È in uno dei saloni di questo luogo, che si consuma la breve conversazione che ci porterà agli eventi che ci interessa narrare. Nella stanza delle udienze, pervasa dalla luce spettrale di candele nere, c'erano tre uomini e una donna, due degli uomini erano testimoni, mentre il terzo il suddito chiamato ad udienza dalla Regina.

    Stava inchinato l'uomo che sembrava ragazzo, col corpo avvolto da una cappa nera, agganciata al collo con una lucente spilla dorata a forma di J♠ e il volto oscurato da una rossa maschera senza volto, che lasciava a malapena intravedere degli occhi ardenti come braci. Non c'era nemmeno da chiedersi perché un uomo dall'orgoglio simile accettasse in silenzio di starsene a testa bassa, poiché chi glielo aveva imposto era la Regina di Picche in persona, e non si disubbidisce a quella che forse era la donna più influente del sesto livello di Utopia, e che aveva le mani in pasta in ogni altro angolo della città perfetta, anche se si abbastanza fortunati da essere uno dei suoi "figli" favoriti.

    La Regina, anche lei d'aspetto giovanissimo, se ne stava seduta sul suo trono, dritta e imponente come una colonna, non per la sua statura fisica, ma per la sua aura, che sapeva essere tanto opprimente quanto confortante per i suoi subordinati. Le sue parole sembrarono scuotere gli animi dei pochi presenti: «Bartolomeo, più volte ti sei dimostrato uno dei migliori fra i miei figli». «Grazie, Mia Regina». «Ho un nuovo compito per te, figlio mio, non dovrebbe risultarti difficile:
    dovrai entrare in una banca del Palatinum, la Rasfel Central, e darla alle fiamme, con particolare cura al contenuto del suo caveau
    ». «Mi metterò subito all'opera, Regina». «Ottimo, so già che non mi deluderai. Ora va'.»

    A quelle parole il corpo dell'uomo scattò verso il portale aperto della stanza, vi appoggiò le dita per qualche istante e poi con una piroetta lo superò, uscendo, contro ogni logica, dagli infissi di una finestra aperta, sul tetto di un palazzo del Palatinum: era proprio davanti al suo obbiettivo. Aveva abbandonato la maschera e la cappa dentro il mondo fantasma e ora indossava un completo nero, sula quale spiccava una cravatta gialla. Quel luogo lo disgustava, anche coperto dal buio della notte: ai suoi occhi era il livello più gretto e immorale di Utopia, persino di più del primo, dove comunque lo scopo di dominare era concreto in alcuni, oppure del sesto o del settimo, dove la gente cercava di svagarsi o semplicemente di sopravvivere alla giornata, o sarebbe meglio dire alla notte. Qui, nel regno del dio Denaro, non c'erano l'etica, lo scopo, la concretezza, l'unica cosa reale erano le monete d'oro, l'unico svago il collezionare inutili ricchezze che non si spendevano, l'unica musica che scandiva il tempo il tintinnare delle monete d'oro.

    Confermata la posizione della banca dal tetto si voltò con un movimento fluido e poggiò la mano sugli infissi, rientrando nella finestra e sparendo per qualche istante, riapparendo all'interno del portone principale, chiuso, sfruttando l'arcata che lo circondava. Una goccia di sudore gli rotolò dalla fronte nell'occhio: due salti di seguito non erano facili, anche se l'ultimo era stato piuttosto breve.

    Il caveau era in vista, proprio di fronte a lui, con la sua impenetrabile porta d'acciaio, e due guardie a protteggerla. Sarebbe stato abbastanza semplice, una delle guardie era anche appisolata. facendo attenzione a non allertare le guardie, e passando la mano sul pavimento per segnare l'innesco dell'incendio si nascose dietro a una delle colonne. Con un gesto sul pavimento di marmo si ersero delle piccole colonne di fiamme, che subito attirarono le guardie, toltesi le giacche per provare a spegnerle fiamme: stupidi. Sempre nascosto dietro alla colonna Bartolomeo ruotò il polso, e le fiamme avvolsero i corpi delle guardie, entrando loro in bocca e strozzandone le grida. *POP*, fecero i loro polmoni mentre esplodevano nei loro toraci, mentre i tacchi delle lucide scarpe di Bartolomeo facevano risuonare i suoi passi fino alla porta del caveau.

    Mosse le mani e le braccia come un direttore d'orchestra, con alle spalle le fiamme e davanti a sé il portale blindato, e le lingue di fiamme ardenti si fecero serpenti e si lanciarono verso ogni angolo della hall, trasformandola in una tempesta di fuoco. Col fiatone dato dalla troppa foga, l'uomo poggiòla mano sulla soglia del portale e, facendo un passo avanti, sparì dentro il caveau.

    *Ahhhh Ahhh Ah* ansimò per un po' Bartolomeo, appoggiandosi all'acciaio freddo. Carte: c'era un sorprendente quantità di carte nel caveau, in mezzo ai lingotti d'oro Dovevano essere contratti, azioni e quantaltro: «Quindi è questo che dobbiamo bruciare, eh Lucciola?» disse l'uomo parlando con la fiamma del suo accendino. Doveva bruciare della carta: nulla di più semplice. La fiamma dell'accendino si trasformò in una lama infuocata , che andò a colpire ogni angolo degli scaffali di legno dove erano tenute le carte, dandoli in pasto alle fiamme, amplificate dal potere di Bartolomeo, non era un problema, per un piromante del suo calibro.

    Sputò nelle fiamme: «Questo posto fa schifo».
    Decine di migliaia di Saijin in contratti (e un lingotto d'oro) erano perduti. Quella notte la Rasfel, già sull'orlo della bancarotta, ricevette il colpo di grazia.
    Il colpevole non fu mai trovato, come se fosse sparito nel nulla.






    BARTOLOMEO

    (Sorprese e Sortilegi)


    Fisico: Stanco
    Mente: Idem, ma soddisfatto.

    Un Diavolo Alla Porta: L'ultimo dono ad essere scoperto da Bartolomeo, ma anche il più importante. Lo shock emotivo subito nel giorno in cui gli furono rivelate le sue origini corrispose ad uno shock spirituale, che risveglio in Bartolomeo l'abilità di aprire dei portali attraverso uno dei livelli più alti e complessi del mondo spirituale: un mondo simile a quello reale e collegato ad esso strettamente, senza accessi ai livelli più profondi e mistici, un mondo di ombre monocrome, un purgatorio per alcuni, per lui, una scorciatoia. Tutto quello che deve fare per aprire un portale a quel mondo e trovare un'apertura qualunque, come la soglia di una porta, appoggiarci una mano, e concentrarsi un po', da lì è facile arrivare dove si vuole, lo spazio e il tempo sono distorti, ed ogni anima ne è talmente ignorante da non riuscire ad interagire in alcun modo con quella dimensione... ogni anima eccetto la sua ovviamente, almeno per un po': dodici ore circa, poi comincia la trasformazione in uno spirito incorporeo e senza meta (meglio evitarlo). [Tal.+Tec. 15PA]

    Piromanzia (Via della Fiamma): Quale ammasso di spiriti elementali del fuoco coesi con delle anime umane, Apollo è un abile piromante, in grado di manipolare le fiamme senza troppe difficoltà: anche il più semplice incanto di piromanzia può essere più letale e potente nelle sue mani. [Tal. 10PA]

    Argentovivo (Via della Spada): Quale membro della casata Maximus invece, Bartolomeo è addestrato nell'arte della via dell'Argentovivo, una letale varietà di scherma che massimizza la velocità di estrazione della spada dal suo fodero per colpire l'avversario una o più volte con precisione e fluidità, per poi farla rientrare nella sua legittima sede subito dopo. [Tal. 10PA]

    Infiamma: tecnica piromantica base. Carica di energia gli oggetti toccati e li infiamma ad un segnale del piromante. L'energia per innescare le fiamme è attinta direttamente dal piromante, questo vuol dire che anche materiali ignifughi potranno essere avvolti dalle fiamme, pur non bruciando direttamente, per sostenere forzatamente una combustione del genere Apollo deve spendere più energie del normale. [Tec. 5PA]

    Vento di Braci: tecnica piromantica base. Le fiamme sono come creta nelle mani di un piromante esperto, che con un semplice movimento può forgiarle in ogni sorta di forma, con un po' di concentrazione e sforzo, e poi lanciarle o muoverle contro un bersaglio. [Tec.5PA]

    Stinger: tecnica piromantica avanzata. Concentrando il suo potere sulla punta di un dito ed emandolo in una volta il piromante crea un impulso di calore intensissimo che scalda immensamente ogni cosa in una sottile linea. L'impulso dura mezzo secondo e richiede qualche momento di concentrazione, ma colpisce istantaneamente una volta lanciato, può inoltre essere mitigato da materiali ignifughi o isolanti. [Tec. 5PA]

    Lampo di Buio: una katana resistente alle fiamme più intense, forgiata con un processo segreto, donatagli dal suo vecchio maestro di scherma.

    Lucciola: un'accendino, amico di ogni piromante e di ogni fumatore. Fatto d'argento puro. Ogni tanto Bartolomeo parla alla fiamma fissandola.


    Niente, autoconclusiva per definire meglio il rapporto fra la mia futura organizzazione e Bartolomeo. Ricordo che il mio talento Via della Fiamma è un power up generale alle magie di fuoco, quindi a parità di sforzo ottengo più risultati.
     
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